L’AIFI (Ass. “Insieme fratelli indios”), è una Onlus nata nel 1984 a Perugia, con il sostegno prezioso dei frati cappuccini P. Valerio Di Carlo e P. Ennio Tiacci, attuale parroco dell’Oasi di S. Antonio di Padova.
L’associazione si è impegnata, fin dall’inizio, in una serie di iniziative atte a far conoscere i problemi reali dei popoli dell’Amazzonia e le loro necessità più immediate.
L’AIFI, per finalizzare i suoi interventi umanitari, ha organizzato, in 35 anni di attività, convegni, dibattiti, incontri, seminari, mostre fotografiche…
Ha lottato per evitare il Genocidio attuato ai danni dei popoli indigeni, in particolare degli indios della Valle del Javarì, situata al confine tra Perù e Brasile, dove risiedono dodici tribù indigene, i cui costumi e valori etnici sono poco conosciuti tanto alla società brasiliana quanto al resto del mondo. Purtroppo le violenze e i massacri continuano ancora oggi e i morti e i feriti di questi ultimi anni, sono la testimonianza di quanto lontana sia ancora la soluzione del problema indigeno nella foresta amazzonica.
L’Amazzonia sta bruciando
Secondo gli ultimi dati dell’”Instituto socioambiental“ brasiliano (Isa), almeno 3.500 roghi stanno devastando 150 terre indigene. C’è allarme per le tribù non contattate, ma, in pratica, tutti i 900mila indios che vivono in Brasile sono a rischio. Dalla foresta verde brasiliana è stato lanciato una grido: Gli indios dell’Amazzonia: «Non fateci bruciare vivi!»
Possiamo restare indifferenti?
I progetti realizzati grazie ai benefattori
Se l’AIFI ha potuto “costruire” scuole, centri sociali, case di accoglienza, strutture sanitarie lo ha potuto fare solo grazie alla generosità dei tanti benefattori sparsi in tutta Italia.
Migliaia di poveri, malati, senza tetto. bambini…. hanno mangiato, bevuto acqua potabile, ricevuto cure adeguate, un tetto per ripararsi, una parola di conforto dai frati cappuccini presenti nella Missione da oltre 100 anni.
L’AIFI ha scelto di aiutare direttamente i Missionari, ritenendo che siano un canale rapido e affidabile per far giungere gli aiuti senza intermediari. I Missionari, infatti, sono sempre stati in prima linea: alla fame rispondono con il cibo, alle malattie con le medicine, alla mancanza di istruzione con la costruzione di scuole.
L’aiuto economico che periodicamente viene loro inviato, si trasforma immediatamente in iniziative concrete ed efficaci.
Umberto Bartolucci
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